Archives Januar 2020

Due notti dopo Halloween

Due notti dopo Halloween …

… ovvero i morti tornano dall’aldilà, eccome! Tradizioni e costumi in Sicilia

Il 31 ottobre Halloween è diventato un appuntamento quasi fisso anche qui da noi in Europa, volenti o nolenti. Un appuntamento irrinunciabile per alcuni: la festa non si è fermata alle porte dell’Europa. Anche la chiesa è impotente di fronte a questa nuova “moda del carnevale o del travestimento” proveniente dal Nord America.

Ora la situazione si fa davvero complessa. Non solo due lingue (italiano/tedesco) erano sufficienti sul blog di [traduttore giurato.de], ma una terza lingua sta per aggiungersi: il siciliano.

Questo è il racconto di una strana usanza praticata in Sicilia che è – anzi – era (!) abbastanza diffusa prima dell’avvento di Halloween all’inizio di novembre. Halloween ha infatti letteralmente „trasportato“ questa usanza siciliana nell’aldilà, in una certa misura.

Si tratta di un’usanza siciliana dichiarata veramente „morta“. Sicuramente data per „defunta“ grazie a Halloween!

“The magic” si svolge in Sicilia nella notte tra il 1° e il 2 novembre: si celebra, infatti, “la festa dei defunti” – o semplicemente in siciliano – “i motti” ( = i morti, i defunti; in italiano “la commemorazione dei defunti”; in tedesco “Allerseelen”). Ed è qui che mettiamo piede nel regno dei defunti che tornano “attivi” il giorno della loro commemorazione.

La situazione non solo si complica a livello linguistico, ma diventa ora anche una questione religiosa. Il 2 novembre, la Chiesa cattolica romana commemora i cari defunti e molti visitano le tombe dei propri cari al cimitero. Questo fenomeno è diffuso anche nella Germania meridionale, in aree prevalentemente cattoliche, quindi non è una novità per i lettori di area tedescofona.

Ciò che pochi sanno, tuttavia, è che molto prima dell’avvento di Halloween in Sicilia, i parenti defunti erano soliti elargire doni ai bambini siciliani.

La maggior parte di noi aggrotterà ora le sopracciglia e dirà che i siciliani hanno usanze molto macabre e strambe. L’idea che il nonno defunto porti a un bambino o una bambina un dono dall’aldilà nel giorno dei “motti”, cioè nella notte tra l’1/11 e il 02/11, qualunque sia il dono, è già abbastanza raccapricciante solo l’idea. Che tipo di doni portavano i familiari defunti ai bambini siciliani dall’aldilà?

Si trattava di doni molto “classici” e “stereotipati”. Alle bambine si regalavano delle bambole, una cucina per bambole o una gonna nuova per la passeggiata domenicale, ai bambini una palla da gioco, una bicicletta, una pistola giocattolo. I doni elargiti dai “motti” (“defunti”) erano soprattutto giocattoli.

Ma i tempi cambiano e con essi anche i gusti, le mode e le feste. Un tempo i bambini siciliani aspettavano con impazienza tutto l’anno “i motti” per ricevere in dono regali dallo zio o dal nonno defunto, stando attenti a non aprire gli occhi, altrimenti la punizione più severa sarebbe stata un graffio ai piedi.

Poiché la morte fa parte della vita, questa usanza siciliana potrebbe essere servita a trasmettere ai bambini un’idea positiva della morte. Dalla serie: la nonna defunta è ancora viva nell’aldilà – anche se non ci sono prove scientifiche – e ti vuole ancora così bene che tu, nipote, ricevi un regalo da lei la mattina del 2 novembre. Molto dolce, come spiegazione, ma allo stesso tempo spettrale.
Beh, chi ha svolto il “lavoro dietro le quinte” in gran segreto per i “motti” proventienti dall’oltretomba e ha nascosto i regali per i bambini siciliani nel salotto il giorno della “festa dei motti“, non lo riveleremo certamente qui. Probabilmente sono le stesse persone che aiutano Nikolaus in Germania il 6 dicembre o il Bambin Gesù con i regali a Natale.
I bambini moderni – per non parlare dei digital native – dell’isola conoscono a malapena la “festa dei motti”. Se nessuno racconta, scrive o riferisce più di questa usanza siciliana, sarà certamente dichiarata morta e defunta per sempre, a meno che prima o poi questa usanza non venga inserita dall’UNESCO nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dei siciliani – dell’intera umanità sarebbe chiaramente troppo esagerato.

www.it-sprachvermittler.de | traduzioni asseverate | tedesco – italiano – tedesco per privati

Zwei Nächte nach Halloween

Zwei Nächte nach Halloween …

… oder von wegen kommen die Toten nicht mehr zurück – Sizilianische Sitten und Gebräuche

Am 31. Oktober ist Halloween mittlerweile eine fast „feste Größe“ auch bei uns in Europa wollend oder nicht wollend geworden. Halloween ist in den Köpfen mancher Menschen nicht mehr wegzudenken: Das Fest macht keinen Halt mehr vor Europas Pforten. Sogar die Kirche ist machtlos gegen die neue „Faschings- oder Verkleidungsmode“ aus Nordamerika.

Jetzt wird es richtig kompliziert. Es haben in unserem Blog nicht nur zwei Sprachen (Italienisch / Deutsch) gereicht, sondern gleich kommt eine dritte Sprache hinzu: Sizilianisch.

Das ist die Erzählung über ein seltsames Brauchtum auf der Mittelmeerinsel Sizilien / Italien, das vor der Halloween-Ära Anfang November ganz verbreitet war, ja – war (!). Halloween hat nämlich diese sizilianische Sitte in gewissem Maße buchstäblich „ins Jenseits befördert“.

Tja, eine toterklärte, sizilianische Sitte. Sicher ganz tot dank Halloween!

 

Das Ganze spielte sich auf Sizilien in der Nacht vom 1. November auf den 2. November: Man feiert dort „la festa dei defunti“ – oder einfach auf Sizilianisch – „i motti“ ( = die Toten, Verstorbenen; Hochitalienisch „la commemorazione dei defunti“ = auf Deutsch „Allerseelen“). Wir bewegen uns also im Bereich der Verstorbenen, die an Allerseelen wieder „aktiv“ werden …

Es wird nicht nur kompliziert, sondern auch kirchlich an der Stelle. An Allerseelen gedenkt die römisch-katholische Kirche ihrer toten Angehörigen, viele besuchen die Gräber auf dem Friedhof. Das kennt man in der Regel auch in Süddeutschland in vorwiegend katholischen Gegenden, also soweit nichts Neues.

Was die wenigsten von uns dennoch nicht wissen ist, dass die toten Angehörigen früher noch längst vor der Halloween-Ära auf der Mittelmeerinsel sizilianische Kinder mit Geschenken reichlich beschert haben.

Ganz makabre Sitten hegen und pflegen die Sizilianer, werden die meisten unter uns stirnrunzelnd behaupten. Die Vorstellung, dass Dein verstorbener Großvater Dir ein Geschenk aus dem Jenseits an Allerseelen, sprich in der Nacht vom 01.11. auf den 02.11. mitbringt, wie auch immer das Geschenk aussehen mag, ist schaudererregend genug. Was für Geschenke haben die toten Familienmitglieder oder Verwandten sizilianischen Kindern aus dem Jenseits mitgebracht?

Tja, sehr klassisch und „very straight“: Mädchen wurden mit Puppen, einer Puppenküche oder einem neuen Rock für den Sonntagsspaziergang, Buben mit einem Spielball, Fahrrad, Spielzeug-Gewehr beschert. Geschenkt wurde vorwiegend Spielzeug.

Die Zeiten ändern sich und ebenfalls Geschmäcker und Moden mit ihnen. Einmal warteten sizilianische Kinder auf „i motti“ (Allerseelen) ja ganz ungeduldig das ganze Jahr. Die Kinder warteten auf die Geschenke, die der verstorbene Onkel oder Großvater mitgebracht hatte und achteten darauf, dass sie die Augen nicht öffnen. Sonst wäre ein Kratzer an ihren Füßen die harte Strafe gewesen.

Da der Tod ein Teil vom Leben ist, diente dieses sizilianische Brauchtum vielleicht dazu, Kindern eine positive Vorstellung vom Tod zu vermitteln. Aus der Reihe: Deine verstorbene Großmutter lebt noch im Jenseits – hierfür gibt es zwar keinerlei wissenschaftliche Belege – und liebt Dich noch so sehr, dass Du Kind am Morgen vom 02. November ein Geschenk von ihr bekommst. Zwar ganz lieb, jedoch gespenstisch zugleich.
Wen „Hintergrundarbeit“ für die Toten aus dem Jenseits geleistet und die Geschenke für die sizilianischen Kinder in der guten Stube an Allerheiligen versteckt hat, werden wir auf keinen Fall hier verraten. Es dürften diejenigen sein, die auch Nikolaus am 06. Dezember und dem Christkind an Weihnachten bei der Bescherung aushelfen.
Moderne Kinder – geschweige denn digital natives – auf der süditalienischen Insel kennen kaum noch das „Fest der Toten“ („i motti“ auf Sizilianisch). Wenn keiner mehr über dieses sizilianische Brauchtum erzählt, schreibt oder berichtet, wird es für immer als toten Brauch erklärt, es sei denn diese Sitte wird früher oder später von der UNESCO in die repräsentative Liste des immateriellen Kulturerbes der Sizilianer (der Menschheit ist eindeutig zu übertrieben!) übernommen.

www.it-sprachvermittler.de | Beglaubigte Übersetzungen | Deutsch – Italienisch – Deutsch für Privatpersonen